Torino – Prima la corsa sotto al settore ospiti per festeggiare insieme a compagni e tifosi la prodezza appena compiuta da centrocampo, poi la dedica speciale a Duvan Zapata mostrando i muscoli, ripetendo proprio quel gesto che il colombiano faceva dopo ogni gol: così Ché Adams ha voluto festeggiare la bellissima e importantissima rete messa a segno contro l’Empoli. Quel messaggio che ha voluto mandare al suo capitano con quell’esultanza non è certo passata inosservata: oltre a essere colta in tempo reale da tifosi e giornalisti presenti allo stadio, è stata immortalata da fotografi e cameraman. Zapata, che stava vedendo la partita in tv, ha così potuto immediatamente apprezzare la dedica dello scozzese. Non è il primo omaggio che riceve da un suo compagno di squadra: dopo il gol al Cagliari, per esempio, Antonio Sanabria aveva mostrato a favore di telecamera la maglia numero 91 del centravanti. Le due dediche acquisiscono ancor più valore se si pensa che provengono proprio da due giocatori che, se il colombiano non si fosse gravemente infortunato, in questo periodo avrebbero inevitabilmente trovato meno spazio in campo: un chiaro segnale di quanto Zapata in questo anno e mezzo abbia saputo farsi apprezzare all’interno dello spogliatoio.
Le parole di Linetty e Lazaro
Non a caso in estate Paolo Vanoli aveva deciso di consegnargli quella fascia da capitano rimasta senza padrone, dopo gli addii di Ricardo Rodriguez e Alessandro Buongiorno. Fascia che successivamente è stata ereditata da Karol Linetty, ma che il centrocampista sarebbe stato ben felice di lasciare sul braccio del centravanti. «Sono orgoglioso di essere adesso io il capitano, ma mi dispiace molto per Duvan, in campo ci manca», aveva spiegato proprio al termine di quella già citata gara contro il Cagliari, la prima partita dopo la maledetta trasferta di San Siro contro l’Inter in cui la stagione di Zapata è terminata. «Abbiamo perso un grande giocatore e una grande persona all’interno dello spogliatoio, abbiamo perso il nostro capitano. Ora tutti dobbiamo assumerci qualche responsabilità in più», aveva invece sottolineato pubblicamente Valentino Lazaro qualche giorno dopo, prima della gara contro il Como. Al di là delle parole dell’esterno (e anche Ricci aveva rilasciato dichiarazioni simili, nelle scorse settimane), la squadra non è riuscita ad assorbire immediatamente il contraccolpo della perdita di un giocatore così importante e, come Vanoli negli scorsi giorni ha spiegato, i risultati degli ultimi mesi ne sono stati la conseguenza.
Il ruolo di Zapata
Da buon capitano, in questi mesi Zapata ha comunque cercato di restare il più vicino possibile ai compagni, non solo spiritualmente ma anche fisicamente al Filadelfia: compatibilmente con gli impegni dati dal proprio programma di recupero, nelle ultime settimane l’attaccante più volte si è recato al centro di allenamento per incontrare i compagni, cercando motivare la squadra anche prima della partenza per la trasferta di Genova. Qualche giorno prima, dopo aver assistito dalla tribuna al pareggio interno contro il Monza che aveva interrotto la striscia di tre sconfitte consecutive, in stampelle era sceso negli spogliatoi a consolare i compagni. Zapata non ha poi voluto mancare alla cena di Natale della squadra che si è tenuta la scorsa settimana al Filadelfia, risultando uno dei grandi protagonisti della serata. Gesti, quelli elencati, che i compagni stanno apprezzando particolarmente, tanto che ora che lo shock della sua perdita è stato assorbito, la voglia di vincere anche per il centravanti inizia a farsi vedere: la dedica di Adams al Castellani ne è una dimostrazione plastica, ma il desiderio di riuscire a fare qualcosa in più proprio per Zapata è un sentimento che all’interno dello spogliatoio accomuna un po’ tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA