TORINO – Oggi è in programma la ripresa al Filadelfia in attesa di sapere l’esito degli esami a cui è stato sottoposto Ché Adams, convocato dalla Scozia senza conoscere la diagnosi e quindi difficilmente disponibile. Per il Toro – già privo di Zapata fino al termine della stagione – c’è il rischio di perdere un altro attaccante nella partita più importante dell’anno, quel derby sempre più stregato per il quale domenica, dopo la sconfitta contro la Fiorentina, la Maratona ha “convocato” la squadra sotto la curva per sottolineare una volta di più il peso che avrà la sfida di sabato sera allo Juventus Stadium anche sulla contestazione, cominciata con i tanti fischi piovuti al fischio finale. Fischi inevitabili, visto che contro la Fiorentina è arrivata la sesta sconfitta nelle ultime sette partite. Non a caso, la dura contestazione a Cairo si è allargata a Vagnati fino a raggiungere la squadra a cui i sostenitori hanno dato ancora una possibilità garantendo il loro massimo incitamento per arrivare al successo contro i bianconeri. Il popolo granata è profondamente concentrato sui rumors legati alla possibile cessione della società (per altro regolarmente smentiti da Urbano Cairo), però – come detto – contro la Juve pretendono una prestazione d’orgoglio.
Vanoli striglia il Toro
Paolo Vanoli, seppure scosso dagli ultimi risultati negativi e soprattutto dalle disattenzioni difensive, non si perde d’animo. Subito dopo la sconfitta con i viola all’interno dello spogliatoio ha rincuorato la squadra, ma oggi alla ripresa picchierà duro e lavorerà sulla testa dei giocatori. Per prima cosa chiederà più attenzione perché certi gol sono stati letteralmente regalati agli avversari, a causa di vuoti di concentrazione. Farà vedere i video degli errori di Linetty in casa della Roma e la dormita di Maripan contro la Fiorentina, probabilmente dovuta a un malinteso con Milinkovic Savic. E in quest’occasione alzerà i toni della voce perché certe “mancanze” non sono più tollerabili, visto che continuano a portare sconfitte e paure che dopo le prime giornate del campionato sembravano impensabili da affrontare. E non solo: dirà ai giocatori che hanno qualità e che sono in grado di giocarsela con tutti. Ricorderà a Linetty (il capitano) e compagni che la squadra ha pareggiato a Milano con il Milan (meritando di vincere e sprecando tutto nei minuti di recupero) e battuto addirittura l’Atalanta, che dopo il successo di domenica in casa del Napoli si trova a lottare per lo scudetto. Nei prossimi due-tre giorni, dunque, lavorerà soprattutto sulla testa dei giocatori più che sul piano tecnico-tattico. Ha capito che non c’è più autostima, quest’ultima sostituita dalla paura di sbagliare e dal nervosismo. Poi da giovedì si concentrerà soprattutto sull’aspetto tattico e probabilmente aprirà le porte del Filadelfia affinché i tifosi sostengano la squadra, secondo la tradiziome degli ultimi anni. Sarà comunque una settimana difficile, inutile nasconderlo, perché un’altra sconfitta, soprattutto nel derby, spalancherebbe le porta a una contestazione che toccherebbe in maniera rumorosa anche i giocatori. E la classifica da precaria diventerebbe molto pericolosa. Ecco perché – come concluderà il suo discorso Vanoli – bisogna guardarsi in faccia ed essere uomini, soprattutto alla vigilia di un appuntamento così importante. Non c’è più tempo da perdere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA