Nella crescita evidenziata in Francia, e da confermare a partire da domenica in Coppa Italia contro il Cosenza e poi sabato 17 a San Siro contro il Milan in campionato, rientra la tenuta difensiva. Il gol subito contro la Virtus Verona, sommati ai due contro la Cremonese, avevano evocato fantasmi delineabili per la mancanza di Buongiorno e Rodriguez. E invece con il Lione e a Metz è dalla difesa, che il Toro di Vanoli è partito per confezionare uno 0-0 e poi un rotondo successo per 3-0: nessun gol subito, con Coco che ha confermato le buone impressioni pur pasticciando un po’ a Metz, Vojvoda e Masina. Ciò non vuol dire che siano il kosovaro e l’italo-marocchino gli uomini da piazzare al posto di Buongiorno e Rodriguez. Anzi, nel caso di Vojvoda si profila pure un ritorno nella corsia di destra a dare il fiato a Bellanova. Masina è invece elemento con valori per ballare tra un ruolo da titolare e uno da riserva, da braccetto di sinistra. Titolare sarebbe Schuurs. Con l’olandese ristabilito, il buon livello del Coco spigliato visto a Pinzolo, e due centrali titolari che mancano – uno dei quali auspicabilmente di prima fascia – da aggiungere via mercato si avrebbe un valore alto, nella retroguardia.
Coco: il nuovo leader della difesa
Tornando ai presenti si risale a Coco, che poi è anche il primo acquisto messo a disposizione di Vanoli questa estate. Senza Schuurs il tecnico ha individuato nello spagnolo che gioca per la Guinea Equatoriale il leader da piazzare al centro del reparto. Tra una speranza che potesse arrivare Hajdari (non tramontata), e una che la corsa a Erlic non fosse vinta come poi è stato dal Bologna, l’allenatore del Toro in Val Rendena e in Francia ha stretto la cinghia: Vojvoda punto fermo a destra, Coco al centro e Masina a sinistra. Alternative, ma staccate dai titolari, Sazonov e Dellavalle, con questo secondo forse anche più avanti del georgiano nelle gerarchie di Vanoli. Questione minore, cosa conta è che i granata stiano difendendo dall’inizio con un titolare e mezzo, e che dopo la Coppa Italia ci sarà il Milan. E poi l’Atalanta, prima di ingannarsi che sia un po’ più facile con Venezia, Lecce e Verona…
Come scende in campo il Toro
La certezza, al netto degli uomini che determineranno la linea, è che il Toro ripartirà a tre. Numericamente stendendo un ponte con la squadra di Juric, ma geometricamente mutando pelle rispetto ai granata che giocavano uomo contro uomo a tutto campo. Adesso si va a zona, ai centrali chiamati ad aumentare la comunicazione con i tre centrocampisti e gli esterni. Quelli che affronteranno il Cosenza saranno più o meno gli stessi di Lione e Metz: davanti a Milinkovic-Savic ancora una volta toccherà a Vojvoda, Coco e Masina, con Bellanova (auspicata una sua crescita nella condizione) e Lazaro (con l’attesissimo Gosens quale eventuale ciliegia sulla torta da far magari debuttare in Coppa) sulle corsie. In mezzo avanti con Ricci, Linetty e Ilic per arrivare a un attacco nel quale c’è il ballottaggio tra Adams e Sanabria per fare compagnia a Zapata: è davanti lo scozzese, per motivazioni e condizione.
Possibili scenari
Senza interventi esterni, cioè dal mercato, poco cambierà anche in ottica futura (s’è detto di Milan e Atalanta ormai alle porte): “nuovo acquisto” sarà Vlasic, ma a settembre inoltrato, mentre in difesa e a centrocampo gli uomini sono questi: si completa con Tameze e Gineitis, si chiude con Pellegri, Ilkhan e Horvath, e con la voglia di emergere dei vari Perciun, Savva, Njie e Ciamaglichella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA