Locatelli elogia Thuram
“Per Motta abbiamo fatto una grande partita? Sì, ce l’ha detto anche a noi nello spogliatoio, ci siamo mossi bene da squadra e abbiamo avuto un grande atteggiamento. Questi big match si decidono con gli episodi. Ci ricordiamo tutti Inter-Juve, ma quelle partite sono strane, un episodio, un gol. Oggi è stata una partita equilibrata che credo debba darci fiducia, continuità. Abbiamo fatto un’ottima prestazione in fase difensiva, sicuramente c’è mancato il gol, ma dobbiamo vedere le cose positive. Thuram ha parlato bene di me? Lo ringrazio, gli conveniva parlare bene. Non posso picchiarlo… (ride, ndr). Bisogna fargli un applauso e bisogna fare i complimenti al padre. Io ho conosciuto anche Marcus, sono due ragazzi eccezionali, educatissimi, che parlano bene. Khephren sicuramente lo conosco meglio, è un ragazzo che si è presentato dal primo giorno con un’umiltà incredibile, lavora sempre bene, ha un grande futuro davanti, credo che la Juve abbia preso un grande giocatore che sicuramente darà una mano alla squadra per tanti anni, perché ha la mentalità giusta, ha la mentalità da Juve, sul lavoro è umile, è un gran giocatore. Mi piace anche come persona”, le parole di Manuel Locatelli ai microfoni di Dazn.
Milan-Juve, Inter-Juve e l’emergenza in attacco
“Più soddisfatti dopo il pari con l’Inter o dopo quello con il Milan? È questione che l’altra partita ti porta delle emozioni incredibili, perché eri 1-0, poi 2-1, fai 3-2, è diventata una montagna russa, però è meglio giocare una partita così, equilibrata, che puoi cercare di fare gol, invece di stare sulle montagne russe. Perché poi queste partite si decidono in un attimo e bisogna essere onesti: se con l’Inter prendiamo il 5-2 la partita finisce. Meglio essere equilibrati, stare in partita, affrontare la partita bene e poi cercare di far gol. Ma bisogna sempre avere equilibrio. Quanto è complicato giocare senza un attaccante? Gli attaccanti decidono le partite e oggi dovevamo compensare che mancava un attaccante. Per compensare ci dovevamo buttare tanto con i centrocampisti, solo che anche loro erano molto equilibrati ed erano molto chiusi. È chiaro che l’attaccante ti fa la differenza, è così, bisogna essere realisti”, ha concluso Locatelli.
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