A San Pietroburgo gioca lo Zenit, che in estate sembrava non a caso il punto più alto della volta del cielo sopra la testa di Ilic. Ma poi quei 25 milioni promessi a Cairo finirono in una fossa della Marianne. Evidentemente in Russia le depressioni sono una costante del mercato tra accordi che vanno e vengono in mezzo a faide interne alle società fra dirigenti e allenatori, con un’ulteriore macedonia prodotta dagli agenti di riferimento dei club (alle voci percentuali e commissioni; e le intermediazioni e le difficoltà burocratiche, con la guerra in Ucraina in corso, moltiplicano in modo esponenziale i tiraemolla). Adesso, a Mosca nella cucina dello Spartak, sfrigolano sul fuoco altri 15 milioni di euro, più almeno 2 di bonus facili e altri 3 più difficili da maturare. Sommando la fregatura estiva con la seconda annusata nei giorni scorsi si arriva a un totale di 40 milioni, cifra monstre per il Torino: grossomodo il 40% del fatturato di un anno intero.
Ilic-Spartak Mosca: cosa è successo
Ilic (comprato nel gennaio del 2023 per 16,5 milioni) in questi due anni ha fatto più imprecare che esultare i tecnici, la società e i tifosi. Anche con Vanoli, come già in precedenza con Juric (pur se il serbo era arrivato su sua richiesta), questo play dalle indubbie qualità tecniche e potenzialità (ha 23 anni) è riuscito a brillare solo a strappi, senza trovare una continuità di rendimento alto. Sul mercato era e sul mercato resta, comunque. Anche perché la trattativa con lo Spartak non è ancora morta, pur se ormai domina uno scetticismo di fondo sul fronte granata. I club si erano messi d’accordo per un trasferimento da 15 milioni più quei bonus di cui sopra. E Ilic (ormai praticamente guarito dall’infortunio muscolare patito a inizio gennaio) aveva superato le visite mediche effettuate a Barcellona per conto del club moscovita. Tuttavia la dirigenza dello Spartak ritiene di aver poi trovato un appiglio, dal proprio punto di vista, per mettere in discussione l’intesa (un appiglio ovviamente non riconosciuto dal Torino): e così ha preteso uno scontone, non solo uno sconto. Fuoco e fiamme, a quel punto. Ma un canale di dialogo è restato aperto.
Cairo al Filadelfia
I russi hanno anche chiesto altro tempo per valutare l’evoluzione del mercato. Da loro la finestra invernale chiuderà il 20 febbraio, tra 6 giorni. “Se alla fine rimarrà, sarò ugualmente contento”, ha già detto Cairo (ieri pomeriggio presente al Fila per l’allenamento di rifinitura): ma in pochi gli han creduto. E Vanoli: “Ilic è tornato a Torino (ma non è più in lista, quindi al momento non è comunque utilizzabile; ndr). Sa che c’è una trattativa ancora aperta. Il suo problema fisico ormai è superato, sta facendo l’ultimo passo per un pieno recupero. Vedremo. Se poi dovesse restare, rappresenterebbe un valore in più per noi”. Per Cairo e Vagnati, via all’ultima partita a poker coi russi: meno di una settimana per capire quanto bluffano a Mosca.
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