TORINO – La sconfitta è arrivata puntuale come un orologio svizzero. E questa non è una sorpresa, anzi: per il Toro nel derby è ormai una consuetudine. Il problema grande è che lo sta diventando anche contro le altre squadre, visto che siamo alla settima sconfitta nelle ultime otto partite, una media da retrocessione. E anche contro la formazione di Thiago Motta i granata sono mancati sul piano del gioco. Anzi, ancora di più. L’assenza di Zapata, importantissima ci mancherebbe, non giustifica il fatto che il Toro nell’occasione abbia fatto solo un tiro in porta nel finale con Sanabria: una conclusione che poteva essere interessante e che il paraguaiano ha sprecato calciando debolmente e permettendo a Perin di intervenire con facilità. In un match così importante bisognava tirare fuori almeno l’orgoglio e cercare qualche conclusione, magari da lunga distanza, anche sbagliata: però il tentativo andava fatto.
Sanabria col freno a mano
E invece niente di niente, qualche passaggio qua e là per giustificare la presenza ma nient’altro se non il tentativo di Sanabria. Squadra con poco carattere, dunque, fragile,poco reattiva e per nulla grintosa. E senza attaccanti che sappiano perlomeno creare qualche problema, sgomitare, fare qualcosa da attaccante. Sanabria gioca con il freno a mano tirato, torna poco ad aiutare, figuriamoci in zona conclusiva. Nella ripresa è entrato il giovane Njie, ma che cosa si può pretendere da un diciannovenne? Adams non era disponibile per un problema fisico e Karamoh nelle gerarchie di Vanoli è all’ultimo posto: quando il tecnico lo ha inserito, non ha lasciato il segno. Questo è l’attacco ma è in generale la manovra offesiva che continua a latitare. La spinta sulle corsie esterne è inesistente e dai centrocampisti non filtrano mai palle interessanti: non dal trio Linetty-Ricci-Ilic, non da Vlasic che ieri è stato schierato alle spalle dell’unica punta Sanabria.
Cairo e Vagnati: i successi arrivano dal mercato
Ma il problema si trascina da un bel po’ di partite: contro il Como due tiri e un gol (di Njie su erroraccio della difesa lombarda), contro la Roma due tiri e zero gol, contro la Fiorentina un tiro e zero gol, contro la Juventus un tiro e zero gol. E adesso? Non resta che il mercato di gennaio, sperando che non sia troppo tardi. Urbano Cairo deve capire che in questa squadra ci vogliono due o tre elementi di qualità per portare a termine una stagione perlomeno tranquilla, non ha altre alternative. E Vagnati non deve continuare a sbagliare. Detto questo, anche Vanoli, il meno colpevole di tutti ma comunque sul banco degli imputati, deve dare un cuore e un’anima a questo gruppo, devo trovare il modo di mettere i suoi nella condizione di creare minacce agli avversari. Certo che la situazione non è bella ma se qualcuno sperava che il Toro, questo Toro, potesse vincere il derby ha capito che le vittorie si costruiscono in estate col mercato.
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