TORINO – Il Toro raddoppia, o almeno punta a raddoppiare il numero di attaccanti in ingresso. Il motivo? Il passaggio di Paolo Vanoli al 4-2-3-1, modulo che dal secondo tempo di Udine in avanti ha dato una struttura più credibile ai granata. Ebbene è questa una soluzione che necessita di almeno un’aggiunta, alla voce attaccanti esterni. Il tecnico sta schierando Lazaro, Vlasic e Karamoh in appoggio ad Adams: nel derby al posto dell’austriaco è entrato Njie, mentre l’ivoriano naturalizzato francese ha lasciato il posto a Pedersen. Superfluo, stante l’evidenza, il fatto che a Vanoli serva un elemento di ruolo. Da qui la decisione di tornare su un obiettivo di lunghissimo corso. Una prima volta, e a darne conto fu Tuttosport, il Torino aveva seguito Christian Kouamé quando il viola si era messo in luce nel Cittadella. Era l’estate del 2018, e il direttore sportivo granata era ancora Gianluca Petrachi. Calcisticamente un’era geologica fa. Nel frattempo il poco prolifico (156 presenze con 17 gol e 18 assist in A), ma guizzante attaccante ha vestito le maglie di Genoa (che lo aveva prelevato dal Cittadella), Fiorentina, Anderlecht e ancora Fiorentina. Da dove in questa sessione di mercato risulta destinato ad approdare, dopo lunga attesa, in granata. E non quale alternativa a Beto o Simeone (o Cabral che però non convince appieno), ma per svolgere compiti differenti. Con Vanoli agirebbe alle spalle del centravanti, tendenzialmente partendo dalla corsia sinistra. Andrebbe cioè a prendere il posto di Karamoh, sì generoso e talvolta in grado di creare capacità numerica, ma elemento al quale il ruolo da titolare sta un po’ largo. Kouamé non è un bomber, ma un calciatore con caratteristiche simili a quelle di Karamoh rispetto al quale, però, ha una continuità di rendimento leggermente superiore.
Toro, Sanabria pedina di scambio con la Fiorentina per arrivare a Kouamé
E l’esigenza del Toro, maturata appunto in virtù del cambio di modulo, si sposa con quella della Fiorentina. Ricca di attaccanti esterni, ma priva di un centravanti puro che possa far rifiatare Kean. La soluzione risiede nella rosa di Vanoli, dentro la quale c’è quel Sanabria che in granata ha fatto il suo tempo. Toro e Fiorentina, infatti, si stanno confrontando per arrivare a un sostanziale scambio di cartellini. Si vedrà se immediato, o da definire più avanti attraverso un doppio prestito con obbligo di riscatto a cifre analoghe se non identiche. Varando il modulo a una punta – il Toro aveva iniziato con il 3-5-2 -, a Vanoli sarà sufficiente avere Adams quale alternativa al centravanti che Vagnati sta trattando. E per il quale potrà spendere i soldi che, attraverso lo scambio tra Kouamé e Sanabria, non saranno scuciti per l’attaccante esterno.
Toro, la priorità è Beto
La priorità, guardando alla punta, rimane Beto. Portoghese dell’Everton che Moyes, nuovo tecnico dei Toffees, potrà testare questa sera nell’impegno interno contro l’Aston Villa. L’allenatore che farà il suo esordio sulla panchina dei Blues dovrebbe impiegare dall’inizio Calvert Lewin, favorito su Beto che, però, se inizialmente escluso potrà comunque essere valutato da Moyes a gara in corso. Va da sé, il Toro si augura nulla cambi, rispetto all’era Dyche, tecnico che aveva già dato l’assenso alla cessione dell’ex attaccante dell’Udinese. Eventualmente ottenuto l’ok di Moyes, Vagnati dovrà comunque poi ancora trattare sul prezzo del cartellino: resta una distanza di 6 milioni, tra i 14 proposti e i 20 richiesti. Vanoli preme affinché arrivi Beto, il dt ci sta provando e intanto si cautela, nel caso in cui l’affare dovesse sfumare, tenendo viva la pista che porta a Simeone. Cabral del Benfica è una soluzione di ripiego.
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