Erano quasi le 18 quando Urbano Cairo ha lasciato stizzito lo stadio. Non per la sconfi tta subita dal suo Torino, né per la contestazione da parte dei tifosi: a innervosire il presidente è stata una domanda sul futuro della società, dopo le voci circolate negli ultimi giorni riguardo a un interesse della Red Bull. «Io non ho avuto contatti con nessuno, punto. L’ho detto lunedì, lo ripeto adesso, non posso smentire tutti i giorni. Basta». È stata questa la prima piccata risposta del presidente, che ha cercato però di eludere la vera domanda: «Ma ascolterebbe eventuali proposte per il Torino?». Quando l’interrogativo gli è stato ripetuto, Cairo ha cambiato tono, non ha più nascosto l’insofferenza: «Ma non mi interessa, ma secondo te mi metto a parlare con te di questa cosa? Ma per favore, dai… Se ascolterei… io ho detto che il Torino non voglio venderlo. Che domanda mi fai? Una domanda stupida, te lo posso dire? Stupida. Ne parlo con te? Mi metto a trattare con te? Sono domande che non stanno in piedi». Quesito legittimo, invece, per comprendere le intenzioni del presidente in un momento in cui la contestazione della tifoseria è tornata a farsi sentire in maniera forte e in cui, da più parti, rimbalzano voci su possibili interessamenti al Torino. Oltre al nervosismo, nelle parole di Cairo si può leggere anche un altro messaggio: la volontà di non pubblicizzare eventuali trattative per la vendita della società. Insomma, più che non voler vendere il Torino, non vuole venderlo attraverso i giornali, ma un’eventuale trattativa preferirebbe tenerla privata.
La questione stadio
Oltre a non voler parlare del futuro societario, il presidente non ha voluto soffermarsi troppo nemmeno sulla questione stadio: il prossimo 30 giugno scadrà la concessione decennale e a Palazzo Civico sarebbero ben lieti di ricevere una proposta d’acquisto da parte del Torino. Se non dovesse arrivare, verrà istituito un bando per una nuova concessione, come negli scorsi giorni hanno spiegato sia il sindaco, Stefano Lo Russo, che l’assessore allo Sport, Mimmo Carretta. Anche in questo caso, come detto, Cairo non è parso particolarmente voglioso di soffermarsi sulla delicata questione: «Non è che mi metto a parlare dello stadio! È una questione riservata, c’è un interlocuzione con il Comune, c’è un contratto che scade a giugno 2025. Vediamo, quello che si può fare faremo. Se valuto l’acquisto dell’impianto? Parliamo con loro, poi quando avremo le notizie le daremo».
Sui ko con Roma e Fiorentina e il derby con la Juve
Ha preferito invece parlare della prestazione del suo Torino, nonostante il risultato negativo: «Secondo me è stata una sconfitta immeritata. La Fiorentina, che è una buona squadra, ha avuto solo l’occasione che gli abbiamo regalato noi, poi non ha fatto un tiro in porta. Il primo tempo è stato equilibrato, nel secondo abbiamo dominato, abbiamo preso un palo. E ci hanno anche annullato un gol», ha spiegato. Poi Cairo ha proseguito: «Contro la Fiorentina e la Roma non meritavamo di perdere, pur avendo fatto una brutta partita all’Olimpico. Ero insoddisfatto, anche se pure in quella gara abbiamo preso un solo tiro in porta, quello del gol di Dybala. Contro la Lazio abbiamo invece perso facendo una brutta gara, con l’Inter avevamo tenuto bene fino alla fine giocando in dieci contro undici e a Cagliari meritavamo noi, ma ci siamo fatti gol da soli». Nonostante il momento negativo, il presidente ha voluto soffermarsi sugli aspetti positivi: «Perdere troppe partite di fila è chiaro che non fa piacere, ma esaminiamo le cose in maniera lucida, sarebbe sbagliato buttare via tutto. Contro la Fiorentina Pedersen mi ha fatto un’impressione e notevole, ha fatto cose importanti, anche Coco e Walukiewicz hanno giocato bene. Speriamo ora che Adams non si sia fatto nulla di grave, vedremo dopo la risonanza, si è fermato perché sentiva un formicolio». Infine, Cairo ha chiuso parlando del derby di sabato: «Il mister lo preparerà al meglio, siamo tutti concentrati e focalizzati per fare un buon derby. Poi vedremo…».
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