TORINO – Numeri da sballo: 470 minuti giocati tra campionato e Coppa Italia, 4 gol. Ché Adams, 28 anni, è l’uomo della speranza perché con il suo fiuto del gol può portare il Toro lontano. Gran colpo di Davide Vagnati, che lo ha portato in granata in regime di svincolo, quando appena due anni fa il suo cartellino era quotato 20 milioni. L’attaccante è rimasto sorpreso e piacevolmente colpito dal calcio di Vanoli. Del resto, ha scelto il trasferimento in granata dopo aver parlato con il tecnico. «Sì, le sue idee mi hanno convinto. Chiede molto agli attaccanti, tanti movimenti e sempre nuove combinazioni e io mi sto trovando molto bene». E così, in poco tempo, si è ritagliato uno spazio importante in concorrenza con Sanabria e accanto a Zapata. Adesso non si vuole più fermare. Entra in partita e risolve, ma è chiaro che a questo punto cominciare dalla panchina non gli basta più. A Milano, sabato sera contro l’Inter, potrebbe cominciare dall’inizio considerando che Sanabria attraversa un periodo altalenante, con più ombre che luci.
Adams torna in nazionale
“La Serie A ricorda le partite a scacchi”
Lo scozzese è il giocatore del momento, colui che è diventato uno dei punti di forza della squadra. Con Zapata forma una coppia offensiva di tutto rispetto. Ieri pomeriggio, alla presentazione della terza maglia, Adams si è raccontato senza retorica, sempre all’attacco come in campo, anche in vista della complicatissima partita contro l’Inter. Eccolo, tutto d’un fiato. «Ho cominciato bene segnando diversi gol e spero di continuare su questa strada per aiutare il gruppo e fare la differenza. I compagni mi stanno aiutando molto sotto tutti i punti di vista e in più il campionato italiano si adatta perfettamente alle mie caratteristiche. Sinceramente non mi aspettavo di partire così bene. Mi piace giocare per il Toro, sono felice». Ha già capito molto del nostro calcio. «Tutte le partite sono diverse. La difficoltà maggiore arriva dal fatto che, rispetto all’Inghilterra, le squadre sono più difensive. Le sfide qui mi ricordano una partita a scacchi. Ma adesso penso all’Inter: sarà una partita difficile contro una squadra di caratura mondiale che, tra l’altro, sta anche attraversando un ottimo momento di forma. Ma il calcio è imprevedibile e non sai mai quello che può succedere».
“Vanoli e Godinho mi aiutano”
C’è anche il tempo per entrare nella sua sfera privata. «In questi primi mesi dell’esperienza italiana mi ha colpito l’affetto della gente, tutti sono sempre molto carini con me. Rispetto all’Inghilterra qui c’è un clima diverso, oltre naturalmente al cibo. Mi piacciono tutti i tipi di pasta, con l’italiano va abbastanza bene, lo capisco ma mi riesce ancora difficile parlarlo. In campo mi aiutano molto Vanoli e Godinho: lo staff tecnico mi sta tanto vicino anche sotto questo punto di vista». L’importante per tutti i tifosi granata è che continui a segnare, per tutto il resto c’è tempo. Il linguaggio del campo è universale. Adesso, come detto, la testa del giocatore, come del resto quella di tutti i compagni, è rivolta alla grande sfida di San Siro. I giocatori, in questi giorni di allenamenti al Filadelfia, dopo averla analizzata, hanno cancellato la brutta prestazione e la sconfitta contro la Lazio. Insomma, il Toro ci crede, com’è giusto che sia data l’ottima posizione in classifica malgrado il passo falso contro i biancocelesti. Non a caso, lo stesso Adams, nella sua chiacchierata, ha affrontato il discorso Inter senza nessuna remora. Come a dire: il Toro se la giocherà.
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