Una “esplicita istigazione a
compiere atti di violenza”, attraverso messaggi su whatsapp, nei
confronti di persone che appartengono a “gruppi etnici
solitamente osteggiati dall’ideologia nazionalsocialista”. È
quanto si legge nel decreto di perquisizione eseguito oggi nei
confronti di un 18enne e un 19enne, uno torinese e l’altro
biellese, indagati per propaganda e istigazione a delinquere per
motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa assieme ad
altri 10 minorenni, pure loro destinatari della raffica di
perqusizioni effettuate dalla Digos in diverse città d’Italia.
Come si legge nell’atto del pm della Procura di Milano,
Leonardo Lesti, che indaga in tandem con la Procura minorile,
dall’analisi del cellulare di un ragazzino ucraino fermato lo
scorso marzo, è emerso “‘un gruppo whatsapp denominato ‘Seconda
Generazione Skinhead’, cui gli indagati sono iscritti, nel quale
vengono postati contenuti nazionalsocialisti, suprematisti,
razzisti ed antisemiti e vi sono continui incitamenti alla
discriminazione ed alla violenza per motivi razziali ed etnici”.
E poi una sorta di ‘chiamata alle armi’ con messaggio di
esplicita incitazione a mettere in atto aggressioni violente
contro extracomunitari. Nel blitz di oggi sono stati sequestrati
pc, telefoni e altri supporti informatici e anche documenti
cartacei di “propaganda nazista e fascista”, armi, mazze,
tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli
riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo e altro materiale
“di interesse investigativo” per ricostruire la rete dei giovani
suprematisti.
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