Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaÈ stato l’incontro clou della missione in Cina quello che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto con Xi Jinping . Un incontro a porte chiuse alla Diaoyutai State House, la residenza di Stato dove il presidente della Repubblica popolare riceve i leader stranieri, cruciale per tarare le relazioni tra i due Paesi. «C’è una insicurezza crescente a livello internazionale – ha detto la presidente del Consiglio a Xi Jinping nel corso del faccia a faccia – e io penso che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche facendolo a partire dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità,pace, un interscambio libero».La nota di Palazzo Chigi: sul tavolo anche Ucraina e riforma Onu«I due Leader – si legge in una nota emessa da Palazzo Chigi dopo il faccia a faccia – hanno condiviso il positivo sviluppo delle relazioni fra Italia e Cina nel contesto del ventennale del Partenariato Strategico Globale, ponendo l’accento sull’importanza di una cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia. Nel corso dei colloqui sono stati discussi i principali temi del rapporto bilaterale, dalle questioni economico-commerciali alla collaborazione in ambito scientifico e culturale. I due Leader – si legge ancora nel documento – hanno poi affrontato i temi prioritari dell’agenda internazionale, dalla guerra in Ucraina ai rischi di un ulteriore aggravamento della situazione in Medio Oriente. Hanno inoltre discusso delle crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico. Il Presidente Meloni e il Presidente Xi si sono infine soffermati su alcune delle grandi questioni della governance globale di comune interesse, dall’Intelligenza Artificiale alla lotta contro il cambiamento climatico, al processo di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.Loading… Xi a Meloni, pronti a cooperare su veicoli elettrici e IALa Cina è disposta a collaborare con l’Italia «per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale». Lo ha detto il presidente Xi Jinping nel bilaterale con Meloni, assicurando – secondo il network statale Cctv – che Pechino «accoglie con favore le aziende italiane che investono in Cina ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità».Meloni a Xi: Roma importante per rapporti equilibrati con UePer Meloni l’Italia può «avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione Europea» nel «tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati». La «strada che dall’Italia porta alla Cina», aveva sottolineato la premier poco ore prima inaugurando la mostra su Marco Polo al Millennium Museum di Pechino, «a volte è stato un tragitto agevole, a volte più in salita ma quella strada è sempre stata percorribile. Tocca a noi mantenerla tale perché possano continuare a transitare relazioni economiche e culturali che sono alla base della nostra cooperazione».Meloni: a Pechino per rendere il nostro legame più solido «Se è vero che dal coraggio e dalla capacità di osare è nato anche il legame secolare che unisce le nostre due nazioni allora penso anche che il modo migliore di celebrare quella storia sia rendendo più solido quel legame che è prima di tutto culturale, che si fonda sul rispetto. Ed è ciò che siamo qui per fare con la nostra visita»: così la presidente del Consiglio inaugurando la mostra su Marco Polo al Millennium Museum di Pechino. «Celebriamo Marco Polo a sette secoli di distanza dalla sua morte» e insieme a lui «Matteo Ricci che ha aiutato il popolo cinese ad aprire il proprio orizzonte e a capire l’Europa e l’Occidente», ha aggiunto la premier prima di visitare la mostra, perché «se Marco Polo non avesse osato tanto da intraprendere un viaggio che fino ad allora era ritenuto inimmaginabile, impossibile, fuori portata, se non avesse sfidato l’ignoto, la storia sarebbe probabilmente andata diversamente. Allora noi ricordiamo Marco Polo, soprattutto per ricordare a noi stessi, che la storia in fondo siamo noi. Soprattutto quando non abbiamo paura di osare. Soprattutto quando inseguiamo le nostre convinzioni. Soprattutto quando non ci lasciamo condizionare dai limiti nei quali gli altri credono. Vale per tutti e vale per sempre».