Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLa segreteria del Pd Elly Schlein blocca in modo netto il progetto di Vincenzo De Luca di un terzo mandato in Campania in vista delle elezioni del nell’autunno 2025 (a meno di eventuali rinvii alla primavera 2026). «Il Pd ha una posizione chiarissima: siamo contrari al terzo mandato. Per noi vale la legge nazionale che prevede il limite a due mandati. Possono votare tutte le leggi regionali che vogliono ma il Pd non sosterrà presidenti uscenti per un terzo mandato».Verso la rotturaUna terza corsa, ha aggiunto la segretaria dem intervistata da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, sarebbe stata sostenuta «con piacere» anche per Decaro e Bonaccini. «Ma le regole valgono per tutti e se qualcuno non è abituato perché prima funzionava diversamente, adesso è bene che si abitui al cambiamento perché io sono stata eletta esattamente per fare questo».Loading…Venerdì scorso la prima commissione del Consiglio regionale della Campania aveva approvato la proposta di legge per il recepimento della norma nazionale che prevede l’ineleggibilità del presidente della giunta che abbia compiuto due mandati. Ma con un’interpretazione che spiana la strada a De Luca: il computo dei mandati scatta dall’entrata in vigore della legge. Domani il Consiglio regionale campano recepirà il via libera. Sarà così ufficialmente e contemporaneamente sancito il sì alla ricandidatura di De Luca e una profonda spaccatura tra il Pd nazionale e quello regionale: i consiglieri regionali del Pd (tranne uno) hanno infatti sostenuto la linea favorevole a De Luca. Voto contrario invece da Movimento 5 Stelle e centrodestra.I nomi in campoNel caso di una autocandidatura di De Luca (che appare scontata) si complicherebbe la corsa di un rappresentante del centrosinistra, area nella quale pescherebbe pure il governatore uscente. E questo finirebbe per favorire il centrodestra. Nel campo del centrosinistra tra i nomi che si fanno ci sono quelli dell’attuale sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, uno dei primi amministratori pubblici ad essere eletto come proposta del campo largo. Ci sarebbe, sempre se il candidato fosse espressione di un accordo Pd-M5S, l’ipotesi di Roberto Fico. Ma l’ex presidente della Camera potrebbe essere della partita solo se nel Movimento 5 Stelle passasse la linea del superamento del vincolo dei due mandati.