Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaSi è conclusa nell’Aula della Camera la discussione generale sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè. La ministra, appena si è concluso l’ultimo intervento, si è alzata dai banchi del governo e ha lasciato l’emiciclo. Dagli scranni del M5s, si sono udite le voci di deputate e deputati che hanno gridato ripetutamente “Vergogna!”, dato che la ministra non ha replicato, come prevede invece il Regolamento. Il vicepresidente di turno, Fabio Rampelli è allora intervenuto: «Colleghi, per favore, scoprite forse oggi che ci si può prenotare per la replica anche nella seduta successiva?». La ministra infatti può prendere la parola nel giorno in cui l’aula si riunirà per la votazione della mozione. La mozione di sfiducia è stata presentata dal M5s e sottoscritta dal Pd e da Avs. Sette gli iscritti a parlare, tutti di M5s, Pd e Avs.Nessuno della maggioranza, come previsto, è intervenuto. Una decina i deputati di FdI presenti, tra cui il vicecapogruppo Alfredo Antoniozzi e il questore della Camera, Paolo Trancassini. Degli altri gruppi di maggioranza non ha partecipato invece nessun deputato, circostanza questa sottolineata dagli interventi dei parlamentari delle opposizioni che sostengono la mozione di sfiducia. Loro infatti sostengono che queste assenze dimostrano la divisione che c’è nella maggioranza. «Qui a sostenerla in Aula, signora ministra, sono presenti solo pochi martiri di Fdi» ha ironizzato Federico Gianassi del Pd.Loading…Ad illustrare il testo la pentastellata Vittoria Baldino e poi a seguire Federico Gianassi del Pd, Filiberto Zaratti di Avs e poi Andrea Quartini (M5s), Toni Ricciardi (Pd), Enrico Cappelletti (M5s) e Francesco Silvestri (M5s). Presenti in aula anche Giuseppe Conte e Elly Schlein.La precedente bocciaturaLa ministra (Fdi) è rimasta seduta ai banchi del governo della Camera per ascoltare le accuse da parte delle opposizioni. I tempi della discussione generale poi sono dimezzati rispetto alla normalità, perché il centrodestra all’unisono ha deciso di non intervenire. La spiegazione ufficiale richiama il precedente del 2024, quando la maggioranza bocciò la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni sempre a Santanchè. Anche in quell’occasione i gruppi di maggioranza scelsero di non partecipare alla discussione generale, ma di intervenire solo nelle dichiarazioni di voto. Al di là dell’ufficialità è chiaro però che il silenzio dei gruppi di centrodestra, ed in particolare di FdI, abbia un peso differente.Gli equilibri nella maggioranzaChe i rapporti tra la titolare del Turismo e Fratelli d’Italia siano ai minimi storici è cosa nota, così come la freddezza di Palazzo Chigi nei confronti della ministra. Anzi, c’è chi arriva a sospettare che il silenzio degli azzurri e della Lega (che in pubblico hanno difeso la titolare del Turismo) sia motivato dalla scelta di evitare che FdI resti l’unico gruppo a non intervenire, certificando di fatto una spaccatura nel centrodestra. L’input che arriva dai piani alti del partito di via della Scrofa comunque è quello di abbassare i toni, evitare lo scontro e rinviare il più possibile il dossier.