Far sentire tutto il peso
istituzionale della Regione per ottenere il rispetto dei tempi
previsti per la riapertura della nuova canna del Tunnel stradale
del tenda, ma non solo. La Regione Piemonte intende anche
ristorare economicamente le imprese che hanno subito danni dalla
chiusura quinquennale del traforo, e punta a ottenere in via
straordinaria che la nuova canna venga riaperta nei due sensi, e
non a senso unico alternato come è al momento previsto. Per
questi motivi, ha spiegato oggi al cantiere del Tenda il
governatore Aberto Cirio, “abbiamo voluto venire qui a Limone
per la prima giunta fuori dal grattacielo del nuovo mandato
regionale”.
“Abbiamo voluto centrare tutta l’attenzione del peso
istituzionale che la Regione può dare – ha sottolineato il
presidente – per la soluzione di un problema, anzi di una
ferita, che ha fatto tanti danni e creato tanto dolore economico
a tanti territori. Noi sappiamo di non avere competenze dirette,
ma siamo la Regione Piemonte, che mette un faro puntato su
questo cantiere, sulla necessità di rispettare i tempi definiti
nel cronoprogramma di Anas, che prevede per la metà di novembre
la fine dei lavori e per la fine dell’anno il termine dei
collaudi”.
“Lo diciamo – ha rimarcato Cirio – pur sapendo delle
criticità che siamo venuti a constatare. Non ci manca la
fiducia, ma purtroppo abbiamo anche l’esperienza del passato,
che ci dice che questo è un cantiere problematico. Abbiamo
voluto visionarlo direttamente, e oggi abbiamo capito che la
data prevista può avere due criticità: una in via di soluzione
che è il nuovo ponte, mentre resta l’altra, relativa all’ultimo
tratto della galleria, che ha una deviazione rispetto ai
progetti originari. Ma questo non vuole dire che ci si debba
arrendere: noi chiediamo invece che Anas ci metta più impegno e
determinazione. Abbiamo fatto una sorta di accordo per garantire
che qui ci sia un determinato numero di operai sempre al lavoro:
purtroppo non è così, e ci parlano anche di una sospensione di
almeno una settimana in agosto, cosa che noi riteniamo Anas non
possa accettare. Se vogliamo centrare la data di novembre, i
lavori devono andare avanti”.
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