Il testo della Manovra 2025 è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il che vuol dire che continua l’iter della prossima Legge di Bilancio che dovrà essere approvata dalle Camere del Parlamento entro il 31 dicembre 2024. Molte le misure previste, come quella che riguarda l’introduzione di nuovi massimali per le detrazioni fiscali. Quanto impostato dall’esecutivo su questo tema è decisamente meno rigido rispetto alle aspettative iniziali, con l’intervento che comunque cambia le regole che fin qui sono state applicate. La nuova norma prevista dalla Manovra 2025 prevede, più nello specifico, delle modifiche per i redditi superiori a 75mila euro.
I nuovi massimali delle detrazioni
Il testo attuale della Manovra 2025 prevede nuove regole per quanto riguarda le detrazioni per i redditi superiori alla soglia di 75mila euro. Al verificarsi di questa condizione, infatti, potrà essere detratto un importo massimo che dipende dalla composizione del nucleo familiare. Ecco dunque che:
per i single la detrazione massima è pari a 7mila euro;
per i nuclei familiari con un figlio l’importo massimo sale a 9.800 euro;
per chi ha due figli l’importo massimo di detrazione si eleva a 11.900 euro.
Gli importi detraibili cambiano, inoltre, nel caso di redditi più alti, ovvero quelli superiori a 100mila euro. In tal caso, la detrazione massima per i soggetti in precedenza elencati scende rispettivamente a 4mila, 5.600 e 6.800 euro.
E ancora, viene previsto un trattamento differente per le famiglie che hanno a carico più di due figli o un figlio con disabilità, con le detrazioni che salgono a 14mila euro per chi ha un reddito compreso tra 75mila e 100mila euro e a 8mila euro per i redditi oltre la soglia dei 100mila euro.
Chi soffre di più per il cambio delle detrazioni
Con le modifiche descritte, il governo guidato da Giorgia Meloni spera di riuscire a far risparmiare allo Stato più di un miliardo di euro all’anno, anche se tale risparmio comporta delle problematiche maggiori per alcune categorie di cittadini rispetto ad altri. I più penalizzati, al momento, sono i single e le famiglie senza figli a carico che dichiarano redditi superiori a 100mila euro.
Il meccanismo di calcolo applicato
L’intervento del governo sulle detrazioni si basa un meccanismo per il calcolo che prevede un tetto massimo in corrispondenza della fascia di reddito, 14mila sopra i 75mila euro e 8mila sopra i 100mila euro. Viene poi applicato un coefficiente legato al numero di figli del nucleo familiare di riferimento. Questo è pari a:
0,5 per coloro che non hanno figli;
0,70 in presenza di nucleo familiari con un solo figlio;
0,85 quando il nucleo familiare ha almeno due figli;
1 se nel nucleo familiare ci sono più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità.
Cosa resta salvo
Il testo del ddl firmato dal Presidente della Repubblica prevede che le nuove regole lascino fuori dall’ammontare complessivo degli oneri e delle spese che sono state effettuate dai contribuenti.
Si tratta, più nello specifico:
delle spese sanitarie;
delle spese passate per mutui e ristrutturazioni, come quelle per gli interessi passivi sui mutui e sugli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.