Spaventato, intontito e confuso. Le labbra livide, farfugliava per il freddo. Poche parole, poi la perdita di conoscenza. Così è stato trovato la scorsa notte, tra i frangiflutti del molo di Santo Spirito, quartiere a nord di Bari, un uomo di 20 anni di origini africane. Le mani legate con degli indumenti, una gamba incastrata tra gli scogli e sul volto i segni del freddo.
Ad accorgersi di lui è stato un pescatore che di lì a poco avrebbe preso il largo con la sua imbarcazione. Ha sentito flebili urla, ha cercato nel buio della notte e lo ha visto: riverso su se stesso, con una gamba che sembrava non esserci perché impigliata tra i massi bagnati dal mare. L’uomo ha composto il numero unico di emergenza e ha chiesto aiuto. Il personale del 118 è arrivato in un attimo.
I vigili del fuoco ci hanno messo un po’ per liberarlo. Nelle acque antistanti il molo, una motovedetta della Capitaneria di porto ha iniziato le ricerche di possibili dispersi, pensando che qualcuno fosse finito in mare. Un’ipotesi smentita in poco tempo. La corsa in ospedale a Bari e l’arrivo in Pronto soccorso dove è stato curato e sottoposto a esami e analisi. Cosa gli è accaduto sarà stabilito dalle indagini degli agenti della squadra mobile di Bari a cui il caso è toccato dopo l’intervento dei colleghi delle Volanti. A loro il 20enne, in Italia da poco più di due anni e in possesso di un regolare permesso di soggiorno, avrebbe raccontato di un’aggressione. Picchiato da chissà chi, e lasciato tramortito sugli scogli. Quanti erano non ha saputo dirlo.
Neppure se si trattasse di ragazzini o adulti. La sua ricostruzione è apparsa lacunosa, a tratti imprecisa. Avrebbe prima riferito prima di essere stato avvicinato da sconosciuti mentre era in stazione a Santo Spirito. Poi, la sua versione sarebbe cambiata. Accerchiato, insultato, malmenato, legato e scaraventato sui frangiflutti. Sul suo corpo non ci sarebbero, però, evidenti segni di un pestaggio: in ospedale è rimasto poche ore, dimesso alle due del pomeriggio è rientrato in una comunità a Bari, in cui è ospitato. Cosa è accaduto è complesso da decifrare e per ricostruirlo saranno necessarie le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza su cui i poliziotti si stanno concentrando.
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